La cuffia dei rotatori è una struttura muscolo-tendinea costituita da 4 muscoli (sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare e piccolo rotondo) i quali rispettivi tendini si inseriscono a livello dell’omero fondendosi con la capsula articolare della spalla (il “guscio” che contiene questa articolazione) garantendo, congiuntamente con il muscolo deltoide ed i muscoli scapolari, il corretto movimento dell’articolazione della spalla(Fig.1).

Le lesioni della cuffia dei rotatori possono essere traumatiche, cioè dovute ad un singolo evento traumatico oppure degenerative, in seguito a eventi microtraumatici ripetuti e/o a sovraccarichi funzionali caratteristici di una particolare attività atletica/lavorativa.

Le lesioni irreparabili della cuffia dei rotatori sono state a lungo una sfida per i chirurghi ortopedici.[1]

Queste lesioni spesso comportano una migrazione superiore della testa dell’omero e si associano a dolore e riduzione dell’arco di movimento.[2]

Storicamente le tecniche chirurgiche di riparazione che negli anni si sono susseguite non hanno dato buoni risultati clinici. Fino a poco tempo fa l’unica alternativa era una protesi inversa di spalla oppure un tranfert di gran dorsale, interventi non anatomici e invasivi. L’innovativa tecnica della ricostruzione capsulare superiore in artroscopia rappresenta la nuova frontiera mini-invasiva della riparazione di lesioni massive della cuffia dei rotatori.[3]

Questa procedura prevede l’utilizzo di un innesto derivato da fascia lata oppure derma umano omologo (allograft, tessuto da donatore) in grado di ripristinare la capsula articolare e una stabilità gleno-omerale superiore (Fig 1). La procedura in alcuni casi può essere eseguita utilizzando il tendine capo lungo bicipite autologo (solo in caso di lesioni non troppo grandi).

L’intervento viene effettuato in artroscopia, utilizzando multipli portali da 1 cm circa, in maniera del tutto mini-invasiva.[4]

Gli studi hanno dimostrato e stanno sempre più dimostrando che la riparazione della capsula superiore può migliorare significativamente la qualità della vita, migliorando l’arco di movimento e diminuendo il dolore.[5]

Il trattamento post-operatorio si avvale di un tutore che immobilizza la spalla per 4-6 settimane, seguito da un protocollo riabilitativo di ripristino del movimento articolare e della potenza muscolare con mobilizzazione precoce in acqua e idrokinesiterapia. La fase di recupero post-operatorio dura circa 6 mesi in tutto.

Bibliografia
  1. Superior Capsular Reconstruction for the Operatively Irreparable Rotator Cuff Tear: Clinical Outcomes Are Maintained 2 Years After Surgery.Burkhart SS, Pranckun JJ, Hartzler RU.Arthroscopy. 2020 Feb;36(2):373-380.
  2. Superior Capsular Reconstruction. Hartzler RU, Burkhart SS. Orthopedics. 2017 Oct 1;40(5):271-280.
  3. Arthroscopic Superior Capsular Reconstruction for Massive Irreparable Rotator Cuff Repair. Burkhart SS, Denard PJ, Adams CR, Brady PC, Hartzler RU. Arthrosc Tech. 2016 Dec 12;5(6):e1407-e1418.
  4. Management of the Irreparable Rotator Cuff Tear. Cvetanovich GL, Waterman BR, Verma NN, Romeo AA. J Am Acad Orthop Surg. 2019 Dec 15;27(24):909-917.
  5. Superior Capsular Reconstruction for Massive Rotator Cuff Tear Leads to Significant Improvement in Range of Motion and Clinical Outcomes: A Systematic Review. Sochacki KR, McCulloch PC, Lintner DM, Harris JD. Arthroscopy 2019 Apr;35(4):1269-1277.

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